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HUESKER Srl
Piazza della Libertá 3
34132 Trieste
Italia
Giorgia racconta

Una pausa caffè responsabile

Per noi italiani, il caffè è una tradizione irrinunciabile durante le pause di lavoro. Tuttavia, il consumo di capsule e bicchierini monouso comporta un notevole spreco. Per essere più rispettosi dell'ambiente, abbiamo deciso di portare da casa le nostre tazzine personali e stiamo partecipando a un progetto pilota per il riutilizzo delle capsule esauste. Anche le piccole azioni possono contribuire ad uno stile di vita più sostenibile e in questo modo il nostro amato caffè è ancora più buono.

Per noi italiani il caffè è una storia d’amore unica.
Quando durante la giornata ci troviamo in sala relax per una breve pausa, per scambiarci opinioni su un nuovo progetto, per celebrare quell’ordine che aspettavamo da tanto e che finalmente è arrivato o semplicemente per raccontarci quali sono i nostri programmi per il finesettimana lo facciamo davanti a lei, una buona tazza di caffè.

Scartiamo una capsula, la inseriamo nella macchina e in pochi secondi il nostro caffè fumante è pronto.

Il piacere del caffè può però nascondere delle insidie
Quello che però è un gesto ormai automatico, un piacere irrinunciabile, nasconde una realtà ben differente: abbiamo infatti stimato di aver utilizzato nell’ultimo anno più di 3.500 capsule e altrettanti bicchierini monouso. Un volume di rifiuti esorbitante per un’operazione apparentemente innocua!Come poter migliorare questa semplice azione quotidiana e compiere un piccolo passo verso un mondo più sostenibile, senza rinunciare alla nostra tanto amata pausa caffè? La risposta è stata molto semplice.

La nostra piccola rivoluzione inizia dalle tazzine
Innanzitutto, abbiamo ridotto drasticamente il consumo di bicchieri: ciascuno di noi ha portato una propria tazzina personale, che laviamo ad ogni utilizzo e custodiamo gelosamente sulle nostre scrivanie. Forme e disegni diversi, abbiamo dato libero sfogo alla fantasia, per aggiungere un tocco di colore alle nostre pause.

Dalle capsule di caffè all'economia circolare
Eliminato il problema dei bicchierini usa e getta, abbiamo rivolto la nostra attenzione alle capsule: ogni singolo caffè significa infatti una capsula imbustata singolarmente.

Per smaltire le confezioni, abbiamo prontamente inserito in sala relax un cestino dedicato alla raccolta della plastica, che ci prodighiamo a svuotare nel relativo bidone collocato poco lontano dal nostro ufficio.

Cosa fare però delle capsule una volta utilizzate? In Italia, infatti, le capsule esauste non possono essere riciclate nei normali bidoni della raccolta differenziata a causa della presenza del caffè residuo al loro interno e vengono pertanto smaltite come rifiuto urbano indifferenziato, una grande occasione mancata per tutta quella plastica che gettiamo via ogni giorno e che finisce direttamente in discarica o in inceneritore!

Ed è qui che la nostra Regione è prontamente venuta in nostro soccorso! In collaborazione con i gestori dei rifiuti, infatti, è in atto un progetto pilota di economia circolare e rigenerazione dell’ambiente che si occupa, tra le altre cose, del riutilizzo delle capsule usate. Abbiamo quindi iniziato a raccogliere tutte le capsule usate e periodicamente uno di noi si reca nel punto di raccolta dedicato per smaltirle. Con la plastica ricavata verranno realizzati altri prodotti plastici, riducendo sensibilmente l’utilizzo di polimeri vergini, mentre con i fondi di caffè potrà essere prodotto biometano o compost.

Piccoli cambiamenti per un grande impatto: il nuovo significato della nostra pausa caffè
Oggi la nostra pausa caffè ha assunto una nuova sfumatura: la nostra è solo una piccola azione, ma è proprio l’insieme di tante piccole azioni come questa che ci permette di ridurre il nostro impatto ambientale e adottare uno stile di vita più ecologico rispettando l’ambiente.

Giorgia
Ingegnere civile e ambientale